Le 7 truffe più comuni sull’olio EVO (e come evitarle quando fai la spesa)
L’olio extravergine d’oliva non è solo un condimento: è un simbolo della cultura mediterranea, una delle colonne della dieta italiana e un patrimonio economico di milioni di famiglie e frantoi.
Ma dove c’è valore, c’è anche frode.
Negli ultimi anni, i controlli del NAS e dell’ICQRF hanno scoperto migliaia di litri di olio falso o miscelato con prodotti stranieri, venduti come “italiani” a prezzi stracciati.
Molti consumatori non hanno gli strumenti per difendersi. Questo articolo vuole fare chiarezza: ti mostreremo le 7 truffe più comuni sull’olio extravergine d’oliva e come evitarle facilmente, leggendo meglio l’etichetta e fidandoti dei sensi.
🥄 1. L’olio “100% italiano” che arriva dall’estero
È la truffa più diffusa e difficile da individuare.
Spesso gli oli vengono importati dalla Grecia, dalla Spagna o dal Nord Africa, poi miscelati e imbottigliati in Italia.
In etichetta compare la dicitura “imbottigliato in Italia”, che non significa affatto che le olive siano italiane.
👉 Come difendersi:
Cerca la frase “Origine delle olive: Italia” oppure “100% olio di oliva italiano”.
Se compare la formula vaga “miscele di oli comunitari e non comunitari”, non è olio italiano, anche se ha la bandiera tricolore sull’etichetta.
🧴 2. Etichette “furbe” e parole che non significano nulla
Molti produttori giocano con il linguaggio per dare un’aura di artigianalità o qualità: “olio del frantoio”, “antica tradizione”, “artigianale”, “premium”.
Sono parole non regolamentate, spesso usate per mascherare prodotti industriali di massa.
👉 Come difendersi:
Fai attenzione al nome del produttore, all’indirizzo del frantoio e al numero di lotto.
Un produttore serio li indica sempre in modo chiaro e verificabile.
Evita bottiglie che sembrano “di design” ma non dicono da dove viene l’olio.
🕰️ 3. L’olio vecchio spacciato per nuovo raccolto
Molti oli vengono conservati per anni in serbatoi e poi imbottigliati come se fossero “nuovo raccolto”.
Ma un olio vecchio perde profumo, freschezza e benefici nutrizionali.
👉 Come difendersi:
Controlla la data di raccolta (non solo la data di scadenza): un olio del raccolto più recente — ad esempio 2024/2025 — sarà più profumato e ricco di polifenoli.
L’olio nuovo ha un aroma erbaceo e fruttato, con note di carciofo, pomodoro o mandorla fresca.
🌍 4. Le miscele europee “camuffate” da italiane
Molti oli in commercio riportano la formula “Olio di oliva originario dell’Unione Europea” con tanto di bandiera italiana o immagine del Colosseo.
Si tratta in realtà di blend internazionali a basso costo, spesso raffinati chimicamente per correggere difetti di gusto e odore.
👉 Come difendersi:
Diffida dei packaging “patriottici” se non accompagnati dalla chiara indicazione dell’origine delle olive.
Un’etichetta sincera non teme di dire da dove arriva ogni singola goccia d’olio.
💶 5. Prezzi troppo bassi per essere veri
Il prezzo è spesso il primo segnale d’allarme.
Produrre un vero olio extravergine d’oliva costa: servono raccolte manuali, frangitura a freddo entro poche ore e controlli costanti.
Un litro di olio EVO di qualità non può costare meno di 8–10 euro al litro.
👉 Come difendersi:
Diffida delle bottiglie a 3–4 euro nei supermercati.
Dietro a quei prezzi si nasconde quasi sempre olio rettificato, lampante (inadatto al consumo diretto) o miscelato con semi oleosi.
Meglio acquistare da piccoli produttori certificati o frantoi locali: costano di più, ma valgono ogni goccia.
🔥 6. “Spremuto a freddo”... ma solo sull’etichetta
La dicitura “spremitura a freddo” si può usare solo se la temperatura di estrazione resta sotto i 27°C.
In molti casi, però, questa regola non viene rispettata, e l’etichetta serve solo come leva di marketing.
👉 Come difendersi:
Scegli oli che riportano “estratto a freddo” e che appartengono a una DOP (Denominazione di Origine Protetta) o a una certificazione BIO.
Le aziende serie pubblicano online schede tecniche di analisi chimiche e sensoriali: acidità, perossidi, polifenoli.
Sono indici reali di qualità, non slogan.
🫙 7. Conservazione scorretta e bottiglie trasparenti
La luce e il calore sono i peggiori nemici dell’olio extravergine: ne accelerano l’ossidazione, rendendolo rancido in poche settimane.
Eppure, molte aziende continuano a vendere olio in bottiglie trasparenti o esposte sotto i fari dei supermercati.
👉 Come difendersi:
Compra solo bottiglie in vetro scuro o lattine metalliche, e conserva l’olio al riparo da fonti di luce e calore.
Dopo ogni utilizzo, richiudi bene il tappo per evitare il contatto con l’aria.
Un olio conservato male perde in pochi giorni ciò che la natura ha creato in mesi.
🍃 Come riconoscere un vero olio extravergine d’oliva
Ecco una lista di controllo pratica per capire se l’olio che stai acquistando è davvero buono:
Profumo erbaceo e fruttato, mai neutro o dolciastro.
Gusto leggermente amaro e piccante, segno di alta presenza di polifenoli.
Etichetta chiara: origine delle olive, frantoio, data di raccolta.
Prezzo coerente con la qualità (mai troppo basso).
Confezione scura e protetta dalla luce.
Preferibilmente con certificazioni DOP, IGP o BIO.
❤️ Perché difendere l’olio italiano significa difendere noi stessi
Ogni bottiglia di vero olio EVO racconta una storia di terra, famiglia e pazienza.
Dietro ci sono mani che raccolgono le olive una a una, frantoi che lavorano di notte per non perdere freschezza, e territori che profumano di macchia mediterranea.
Comprare un olio autentico non è solo una scelta di gusto: è un atto di rispetto verso l’Italia, verso chi lavora la terra e verso il nostro futuro alimentare.
Quando scegli un vero olio extravergine d’oliva, stai proteggendo un’identità, non solo condendo un piatto.
🇮🇹 Conclusione: la trasparenza come condimento principale
La prossima volta che ti troverai davanti a uno scaffale pieno di bottiglie, ricordati di questa semplice regola:
Sostieni chi produce con onestà, informati, leggi l’etichetta e scegli sempre la qualità.
Perché il gusto della verità è il più buono di tutti.
👉 Scopri su Eatalico.it la nostra selezione di oli extravergine 100% italiani, frutto di piccoli produttori che lavorano con passione e trasparenza.